“La nuova visione”
“soren”
PADRE NOSTRO
Soren : “Padre nostro che sei in noi
è inutile santificarti perché già sei dentro di ma da quando son nato
venga il regno dell’ amore umano
ed è il tuo vero regno…….!
così in cielo così in terra!
Prendiamo insieme il nostro pane quotidiano
rimettiamo i debiti insieme perché siamo un’unica cosa
ed insieme lo possiamo fare!
Cerchiamo di sfuggire alle tentazioni
e liberarci dal male.
AMEN!!!!!!!!! “
IL TUTTO VIENE FUORI DAL NULLA. IN QUALUNQUE LUOGO, IN QUALUNQUE MOMENTO C’E’ L’ATTO DELLA CREAZIONE DELLA SCENA CHE MAN MANO PRENDE CORPO. NON C’E’ BISOGNO DEL TEMPO, BENSI’ DELLO SPAZIO PERCHE’ QUESTO EVIDENZI LO STATO CONTINUO DEL TURBAMENTO DEL LAVORO TEATRALE. IN QUEST’OTTICA IL LAVORO SI MANIFESTA COME ATTO CREATIVO, INERENTE LA SUA DRAMMATIZZAZIONE, QUASI OSSESSIVA PER DARE CORPO ALL’ESSENZA DELLA RICERCA ARCAICA DEL CRISTIANESIMO.
COSI’ ANCHE LA SCENOGRAFIA E LE MUSICHE POSSONO ESSERE DI LIBERA SCELTA. A PIACIMENTO.
Maria è sola e parla con l’angelo
Maria - ( In modo violento ed immediato )
(voce molto alta ed il tono fa trasparire un timore ancorato al mistero nel quale si trova a convivere in questo momento )
Chi sei!? Non ti conosco! Da dove vieni!? Vattene via!
( comincia a muoversi in modo frenetico nello spazio scenico come a cercare il reale e ad allontanarsi da quella fase piena di inquietudine )
( sente una voce o crede di sentirla; in ogni modo è inquieta e per un po’ non riesce a dire niente, né a tentare quantomeno un approccio di ribellione. Troppo impaurita dà questa situazione inaspettata. Con uno sforzo dovuto più alla paura che alla sua volontà si fa coraggio e urla disperatamente la sua angoscia )
Perché io! Sono una povera ragazza e non credo di poter portare avanti quello che tu mi chiedi! non puoi approfittarti di me e della mia famiglia in questo modo. Non puoi abusare della nostra miseria e devozione, perché noi poveri abbiamo solo la fede per riempire il vuoto della nostra vita mentre i ricchi, i sacerdoti, già pieni e sazi, la fede la usano per comandarci e per farci mettere paura!
musica
( si tocca il ventre perché sente come un’entità entrare dentro di lei. Sente la presenza viva, palpabile e piena di una forza nuova ed immediata dentro di lei).
Ah! Ahhhh!....Va via! Non voglio! Ho paura! Non ho mai fatto niente di male! Ho sempre pregato e non ho mai fatto mai del male a nessuno. VATTENE! VATTENE! Perché io!? ……Ahhhhh! Ahhhhhhhh!
( Grida continuando a toccarsi il ventre )
( Si capisce che il suo movimento e le grida fanno trasparire la visione di un rapporto sessuale violento ed inevitabile allo stesso tempo. Ma il mistero continua perché questo rapporto è incentrato solo su di lei non standoci nessun altro. Di colpo si distende sul dorso poggiando tutto il corpo sui gomiti ed allargando le gambe. La misera vestaglia si raggomitola sulle ginocchia e buttando indietro la testa sospira; un misto tra dolore e piacere. Fermo restando il timore forte di essere vittima di una violenza. )
( Dopo un po’ porta le mani in mezzo alle gambe seminude e si raggomitola su se stessa spossata. Sente forte delle contrazioni vaginali. Subito dopo si rigira venendo avanti e finendo nella stessa posizione assunta in precedenza. )
( Si contorce ancora nello spazio scenico in preda al dolore ed alla paura di cui intinge la sua mente ed il suo corpo; poi, di colpo, questo si tende in uno spasmo immediato per poi flettere nella naturale posizione di sottomissione non senza però togliersi dallo stato confusionale. )
( E’ la trasformazione del suo stato verginale nella fase di una costante creazione vitale )