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Martedì, 28 Gennaio 2025 15:12

UNA RIFLESSIONE SULLA GENERAZIONE Z Featured

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IL ROMANZO "ADEN ARABIA" DI PAUL NIZAN PARLA ANCORA AI GIOVANI. O ALMENO IL SUO INCIPIT. di CHIARA DI FABIO - 4 B TUR

Nell'incipit del suo romanzo di esordio, “Aden Arabia”, pubblicato nel 1931, Paul Nizan dichiara: “Avevo vent'anni. Non permetterò a nessuno di dire che è la più bella età della vita”

È da poco iniziato il nuovo anno, sono trascorsi novantaquattro anni dall’ anno di pubblicazione del romanzo di Paul Nizan, eppure questo famoso incipit può ancora essere la chiave per aprire una riflessione, e perché no una discussione, sullo stato delle cose riguardante le giovani generazioni. Argomento di scottante attualità.

Certo, in “Aden Arabia” le preoccupazioni, le paure e soprattutto la lucida visione critica del giovane Nizan erano rivolte soprattutto ai mali del colonialismo e alle responsabilità delle politiche europee, piuttosto che a intimi drammi personali. Eppure, la forza dell'incipit resta e parla ai giovani di oggi che anche nel pacifico occidente è come se la guerra la stessero vivendo.

Una guerra vera a cui si assiste da spettatori, una guerra contro il tempo, che scorre veloce e inarrestabile trasformando i giovani in adulti senza neanche dargli il tempo necessario per comprendere come esserlo.

Per capire questo nella nostra società si può avere tutta la vita, però ci sono dei problemi che spaventano ai quali potrebbe effettivamente non esserci una soluzione.

“Cosa farò se dovessi fallire tutti i miei progetti?” “Cosa penserà la gente di me?” “E se dovessi ritrovarmi ad affrontare tutto questo da solo?” Queste sono solo alcune delle domande che passano nella mente e sulla pelle dei ragazzi della generazione Z, i nati da 1995 al 2010 in poi, detti anche centennials, perché nati a cavallo di due secoli.

I ragazzi di questa generazione vivono un periodo storico drammatico dal cui contesto sociale, economico, politico e ambientale sono determinati negativamente. E così il loro futuro.

Viviamo in un mondo in cui la disuguaglianza economica è più che mai determinante nella vita dei ragazzi. Nel 2025 fa quasi paura pensare che chi vive in una situazione economica agiata abbia la strada spianata in campo lavorativo e in campo scolastico, mentre chi vive in una situazione economica meno agiata faccia fatica a conseguire il massimo titolo di studi o semplicemente a trovare un posto di lavoro per poter iniziare a vivere con le sue forze. Di conseguenza, la maggior parte dei ragazzi si trova a doversi accontentare di un lavoro che non rispecchia quello che era il suo sogno, oppure a dover interrompere gli studi dopo il conseguimento del diploma senza poter entrare all’ università.

Diventa tutto più difficile se questo viene affrontato in solitudine.

L' adolescenza è un età in cui si ha bisogno di staccarsi dalle proprie radici, fare esperienze e imparare ad interfacciarsi da soli con i problemi della vita, ma allo stesso tempo i giovani hanno ancora bisogno di maestri che indichino la strada e che consiglino. Con l’ avvento dei social il problema della solitudine si è ridotto, ma allo stesso tempo sono sorti problemi nuovi. I giovani tendono a condividere sui social ogni aspetto e dettaglio della loro vita, rendendo accessibile a un gran numero di persone informazioni della sfera privata, esponendosi al cyberbullismo e ad altre forme di violenza privata.

Eppure, i giovani si attaccano sempre di più ad un concetto di esibizionismo estremo, come se ogni traguardo raggiunto sia da mostrare a tutti subito in cambio di una manciata di cuori e like. In questo limbo però si perde di vista la soddisfazione personale, come se tutto quello che si fa sia fatto solo per la reputazione assegnata dagli altri.

Oggi è difficile difendersi per una generazione indebolita dagli anni della pandemia e alla quale i cambiamenti in atto, che sono troppo veloci, offrono sempre meno opportunità e troppe occasioni per sbagliare e perdersi.

Forse, ognuno dovrebbe vivere secondo i propri schemi, senza adattarsi a nessun modello “tipico” dei nostri tempi, rispettando le proprie idee, inseguendo i propri sogni e prendendosi tutto il tempo necessario per maturare e formarsi.

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