La rinascita ci trasforma; ci proietta verso una nuova dimensione. Ci confonde portandoci oltre i simulacri del piacere oggettivo. Arriva come il bisogno costante di cambiamento, di rimodellare la propria esistenza. Di arrivare ad essere una cospicua fonte di onirica essenza intesa come deposizione dei propri istinti e l’esigenza della riflessione, continua, costante. Piena di rigenerazione concettuale, capace di onorare il proprio stato vitale e trasformarlo in un caos poetico ed intellettuale. Inteso per lo più a portare all’esterno tutti i valori intimi e primordiali del nostro bisogno di essere veramente umani. Di amare ed essere amati. Scoprire il vero significato dell’esistere e, nello stesso tempo, di dare l’avvio ad una nuova inventiva dello scopo della vita stessa, non più vagamente conflittuale con il proprio pensiero. Ma una nuova fonte di forzatura mediatica con il proprio pensiero, rigenerato dalla conflittuale esigenza di giustizia e di sapere.
Portato tutto verso il simulacro vero del nostro bisogno di fratellanza e di radicale concetto del bene come essere verso un sacrario populista intenso e pieno di purezza dialettica ed esistenziale.
Mi ritrovo ora
mentre allontano la nenia
ed il triste candore della sirena
cosparsa di falsa gioia;
fa sentire il lamento
del cuore
di questo popolo vinto
ed ora nel dolore
alzo la bandiera
contro i rapaci assolti
tra il letame e la fiera
e la volontà dei canti ascoltati.
Guardiamo verso l’alto le nostre chimere
che si umanizzano nella dimensione
di attivo sentore dentro di noi;
guardiamo verso l’alto colui
che ci darà il suo sguardo di umile
affinché possiamo guardarci
con umiltà.
Colui che ci darà il suo amore
per indurci a trasformarlo in amore;
colui che ci sorriderà senza convenzioni
affinché non ci guarderemo neanche noi
con convenzioni.
Alziamo lo sguardo verso l’alto
sento che l’irrazionale sta per scendere
l’irrazionale e la grande chimera
delle nostre aspirazioni
la realtà della convinzione di essere
prostrati verso la superiorità
andiamo verso il peccato
di essere ribelli e sprezzanti
….. andiamo….andiamo……andiamo………!!!!!
Ω
C’è ancora tutto l’ardore della vita perduta
nei campi quando la notte ci prendeva
per portarci lontano
persi tu ed io
come le rondini a riposo
tra un sogno mai finto
ed un canto immacolato
finito disperso tra gli abbracci dell’inquietudine
nella confusione del verso
nello sguardo ripetuto
giorno dopo giorno
ora dopo ora
istante dopo istante
e la mano dell’eterno
di questo eterno mai domo
trovato nel miracolo del sonno liberatore
e nel diapason del silenzio
del bacio delle stelle nel cielo
Canto ancora
canto sempre
e tu canti insieme a me
lontani ed immensi
oltre l’oceano del buio
senza questa forza inusuale
assente …….miracolosa……viscida
apostrofata dall’ultimo bagliore di un fuoco amico
prima dell’arrivo del silenzio.
Ω
Illuminami musa assente nella confusione
e nel gelo del ricordo
più triste
4nella miseria della sera arrovellata
tra le grida elettriche
e la discussione dell’uccello indagatore.
Come vorrei correre verso il nulla
verso il nulla dell’ultimo lamento del bimbo
lasciato alla sera ed alla vita
non redente
non ascoltata
persa ora mentre congiungiamo
spirito e corpo
spirito…… corpo….. Assenza nella croce
dei nostri inutili
sorrisi
quasi incatramati nella fretta alle preghiere
ai simulacri simulati nella verità ormai persa
oh! Mio guerriero……….. trascinami
TRASCINAMI!