Il romanzo “La Mennulara”, di Simonetta Agnello Hornby, è uno spaccato della vita siciliana degli anni ‘60, un affresco di una società in cui ancora vige una divisione sociale tra nobili e servi. Il motore di tutto il romanzo è la morte della Mennulara (raccoglitrice di mandorle) e tutto ciò che questo scatena.
In realtà, questo evento suscita ben poco dolore, ma molta curiosità. Il racconto è particolare, perché è narrato non da un narratore esterno, ma da tanti personaggi secondari che, avendo conosciuto Mennù, tramite i loro aneddoti portano il lettore a ricostruire e a comprendere la vita di questo misterioso personaggio. Mennù è la storica cameriera di una ricca famiglia, gli Alfallipe, dei cui beni diventa l’abile amministratrice, salvandoli dal declino e garantendo anche una cospicua rendita ai discendenti. La Mennulara è molto ricca, ma da cosa derivi questa ricchezza si saprà solo alla fine del romanzo, così come si farà luce sui suoi ventilati rapporti con la mafia.
La vita di Rosa Inzerillo, detta “la mennulara”, viene ricostruita dopo la sua morte come un puzzle in cui ogni tassello delinea la vita e la personalità di una donna dai grandi segreti e dalle profonde ombre. La Mennulara, pur avendo sempre accettato la sua condizione di serva, è una figura scaltra: ha sete di sapere, di capire e usa ciò che capisce per averne un guadagno. Ciò la porta ad avere un suo patrimonio e una sua identità e, quindi, ne esce vincente. In questo senso, la sua è una figura di donna forte e volitiva, intelligente e capace che anticipa l’affermazione di un modello di donna contemporanea indipendente e protagonista nella società del proprio tempo.
Sconfitta ne esce, invece, la figura dei nobili: incapaci e viziosi, più attaccati al denaro che ai sentimenti, disposti a vendersi per il guadagno.
In definitiva, dopo le prime pagine che risultano un più complesse per via di una narrazione quasi corale e della molteplicità dei personaggi, l'intreccio si fa avvincente e cattura l'attenzione del lettore e la Mennulara, personaggio duro e titanico, riesce ad essere percepita dal lettore come un’eroina e dalle vicende che la vedono protagonista emerge lo spaccato di una società arretrata ed ingiusta, basata sui privilegi in cui chi nasce povero, nonostante l’intelligenza, deve rimanere tale.
Simonetta Agnello Hornby, 2002, Feltrinelli, pp. 209, € 9.00