Sabato, 23 Gennaio 2021 17:07

VOCI DALLA STORIA. IL MASSACRO DI BEZIERS

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UN RACCONTO BREVE DI ELIA LOCATELLI - Riceviamo e volentieri pubblichiamo

1209. Dall'Ile de France, da Lione, dalla Piccardia, da Orleans, i feudatari francesi rispondono all'appello di Papa Innocenzo III di distruggere l'eresia catara diffusasi nel sud della Francia. Ad attrarli, come sempre, non sono solo i sentimenti religiosi, la fede, ma i territori e le ricchezze frutto dei saccheggi. Uno dei massacri più feroci compiuti dall'armata cristiana in questa vera e propria crociata che si svolse in Europa, fu quello della città di Beziers dove vennero trucidate 20.000 persone. I soldati di Innocenzo III posero l'assedio alla città e nessun dubbio, nessuna incertezza, né scrupolo della coscienza servì a fermare la lucida pazzia di chi li guidava.

Terra e fango, ogni passo affonda nella melma mentre l'acqua lambisce i polpacci. Marciamo da ore in silenzio, siamo stanchi, ma Dio guida il nostro cammino.
Solo gli aironi dalle ali color cenere si riposano, distendendo le ali ad asciugare, dritti sui tronchi umidi e scuri. La distesa salmastra si tinge della luce rosata del tramonto, dai canneti improvvisi fremiti di anitre in fuga. L'Occitano ci conduce rapido, conosce questi luoghi come la salamandra la sua tana. Presto sarà buio e dovremo montare il campo.
E' già notte quando giungiamo ad una radura asciutta e sgombra da sterpaglie. Montiamo le tende, accendiamo i fuochi e poco dopo abbiamo tra le mani una ciotola calda di zuppa di cavolo, pane, cipolla e una doppia razione di lardo. Gli insetti non smettono di posarsi sulla pelle umida, ma siamo così stanchi che ci addormentiamo subito su giacigli di foglie fresche.
Al mattino il caldo si fa intenso, molti compagni d'arme sono già in piedi a pulire dal fango le spade che riflettono i bagliori azzurrini del cielo. Alcuni arcieri partono per la caccia. Io e Alisse attraversiamo il bosco e ci dirigiamo ad ovest, giungiamo nella valle dove si distendono i campi d'orzo. Le spighe sono alte e presto saranno pronte per la mietitura. Oltre i campi coltivati si susseguono gli orti, fin sotto le alte mura che circondano il borgo. Ci appostiamo tra i filari.
Improvvisamente dalla collina si odono rintocchi provenire dal campanile di un piccolo santuario in pietra ocra. Dalle porte dei bastioni emergono figure: sono uomini e donne, indossano abiti chiari; le donne portano nastri rossi fra i capelli, mentre gruppi di ragazzini scalzi le precedono, correndo sul sentiero che conduce alla grande croce bianca.
“Sono cristiani!" bisbiglia Alisse guardandomi sorpreso. Ritorniamo al campo e scorgiamo altri compagni nascosti nell'erba a scrutare il nemico.
Giunti alle tende ci prepariamo per la notte; mangiamo gru arrostite e abbiamo anche del sidro. Prepariamo le armi, sistemiamo tutto con ordine. Siamo ansiosi di combattere, nessun dubbio può albergare nei nostri cuori, per il Re e per Nostro Signore monderemo Béziers dai demoni Catari nel giorno di Santa Maria Maddalena.
E' ancora buio quando indossiamo le armature. I cavalli sono sellati, gli stendardi mostrano la croce vermiglia su campo bianco. Il comandante Amaury passa in rassegna le truppe e attraversa i ranghi, "Signore...” -si fa avanti un giovane soldato- “come distingueremo i Cristiani dai Catari?"
“Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi."

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