Sabato, 14 Marzo 2020 14:13

IO, DOCENTE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

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IL CONTRIBUTO DEL PROF. MARCELLO AZZOLI *

È  poco più di un’influenza! Non c’è da preoccuparsi più di tanto, è contagioso ma non letale! Colpisce solo i vecchi! È una catastrofe! Verrà contagiato il 60/70% della popolazione! E così via.

Beh, c’è da dire che ne abbiamo sentite e ne sentiamo tante, e non da chicchessia, ma da illustri luminari che ora, a dire il vero, pare remino tutti nella stessa direzione. Tutto ed il contrario di tutto abbiamo visto e sentito da quando questo ‘grazioso’ virus è entrato a far parte del nostro quotidiano.

Alcuni luoghi comuni col passare dei giorni sono svaniti, primo fra tutti che il contagio colpisce  principalmente gli anziani. Dal mio punto di vista mi sento di affermare l’esatto contrario, il Coronavirus ha colpito, colpisce e colpirà soprattutto la popolazione giovanile a cui viene sottratta la libertà di muoversi, quindi di conoscere, e una parte fondamentale del loro diritto allo studio: frequentare la scuola.

E-mail, Whatsapp, Google classroom, Google meet, Classe virtuale, ecc, sono un importante ‘escamotage’ per cercare di aiutare le famiglie a tenere i propri figli impegnati, e nessuno di noi si sta sottraendo agli inviti ministeriali, anzi stiamo acquisendo più competenze in campo informatico. Ma è complicato. E diventa tutto maledettamente più complicato quando la tecnologia non è usufruibile da tutti e per tutti. Allora cosa fai? Cerchi di arrangiarti con quello che tu e i tuoi studenti avete a disposizione, compreso qualche telefonata.

Ma l’Istruzione, la Scuola non è l’arte di arrangiarsi, è tutt’altro, è programmazione, è contatto diretto con i ragazzi, è ascoltare. Ecco, questo mi manca molto, ascoltare le richieste e le esigenze dei miei studenti. Quando ti chiedono spiegazioni e/o chiarimenti (e non solo riguardo la materia che insegni) e poi ti dicono “Grazie prof, adesso ho capito”, questo mi manca.

Vorrei dire tanta altre cose, ma mi fermo qui, desidero solo concludere rivolgendomi alle studentesse e agli studenti tutti:

Andrà tutto bene! Ce la faremo con la forza e l’intelligenza! Ritorneremo a fare le cose di tutti i giorni (anche a contestare e ad arrabbiarci). Abbiate pazienza e tenacia; altre volte in passato è stato ordinato alla popolazione di fare qualcosa. Per esempio ai nostri nonni fu chiesto di andare in guerra, a noi ci chiedono di stare per qualche settimana sul divano di casa.

In bocca la lupo a tutti!

#IoRestoACasaMaVorreiEssereAScuola

DOCENTE DI LINGUA E LETTERATURA INGLESE PRESSO L'I.T.S. ARTURO BIANCHINI DI TERRACINA

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