Ne “I Promessi sposi” di Alessandro Manzoni, uno dei capitoli più significativi è quello in cui si narra della notte di Renzo. Nella notte che precede l’attraversamento dell’Adda, Renzo pensa alle persone con cui ha avuto dei problemi, alle persone che fino a quel momento hanno ostacolato il suo viaggio; pensa a chi l’ha aiutato dandogli consigli e offrendogli riparo, ma soprattutto pensa alla sua amata. Secondo lui Lucia non meritava tutto il dolore e tutta la pena che le era toccata in sorte, perché lei era buona e pura. Renzo immagina le persone con cui ha avuto a che fare in una grande processione. Vede don Rodrigo che in lui suscita odio e rancore, ma il suo pensiero va ad Agnese. Agnese è la mamma di Lucia e Renzo provava grande stima nei suoi confronti, perché si era fidata di lui promettendogli in sposa la sua unica figlia, gli permetteva di stare con lei e lo considerava come figlio suo ancora prima del matrimonio.
In questo periodo di quarantena è difficile non pensare. Di giorno si possono trovare diverse vie di fuga per evitare di essere oppressi, come chiamare gli amici, stare in famiglia, cucinare, ma di notte diventa tutto più difficile, ti ritrovi solo. Dicono che la notte porti consiglio. Non è facile da credere. Ho notato, invece, che la notte non fa altro che portare tristezza e rammarico. Ormai sono diverse le notti in cui non dormo. Io provo a non pensare, a lasciare che il sonno culli le mie angosce, ma non riesco a non pensare e finisco per dormire solo un paio di ore a notte lasciando il resto del tempo per i pensieri e le riflessioni. Le riflessioni più frequenti vanno agli amici, quelli che ho perso e trascurato per via del cambiamento dovuto all’intrusione nelle nostre vite del Covid-19. Loro erano la mia forza, il mio vanto e invece ora non parliamo più. Renzo pensa alla sua amata, il loro legame è così forte e solido che lui sa che lei lo aspetterà e quando tornerà da lei potranno finalmente coronare i loro sogni. Anche questo testo lo sto scrivendo di notte e oggi come ieri e il giorno precedente e quello ancora prima penso al significato della parola amore. Per noi ragazzi l’amore è tutto e niente, diciamo di amare, ma che ne sappiamo. Facciamo finta di essere adulti, cerchiamo di essere chi non siamo per amore. Cosa può fare un sentimento! È troppo piccola una sola parola per rendergli giustizia. Per amore si finge, si piange, si ride e si sorride, per amore si fanno delle scelte spesso non accettate, per amore si rinuncia e offre e questo Renzo lo sa bene, nei suoi pensieri notturni sembra che rimproveri Dio per le sofferenze di Lucia, del suo amore che è costretto a tenere lontano. Oltre all’amore un altro sentimento che mi tiene sveglia la notte è la paura. Secondo me la paura è uno dei sentimenti più profondi e misteriosi. La mia paura è legata a diverse situazioni. La principale è questa emergenza dovuta al contagio causato dal coronavirus che ha così tanti aspetti a noi ancora sconosciuti che non riesco a non fantasticare su tutte le possibilità di catastrofe che si legano a questa pandemia. La paura della perdita si amplifica in una così delicata situazione e mi porta molto spesso a pensare di non rivedere mai più i miei nonni. Un altro motivo che causa la mia paura è dato dal ritorno alla normalità. Quando hanno chiuso le scuole ero finalmente in una situazione di normalità che si è interrotta bruscamente. Le notti insonni piene di pensieri sono sempre molto tristi e malinconiche, ma in alcuni momenti sono l’unico modo per far chiarezza dentro di noi. Renzo nella sua notte ha rafforzato i suoi sentimenti nei confronti di Lucia, io ho finalmente deciso di troncare i rapporti con chi non mi fa stare bene e ho anche pensato di provare a chiedere scusa alle persone che ho ferito con il mio comportamento, nella speranza che possano perdonarmi e magari che possano anche decidere di riallacciare dei buoni rapporti con me.