Martedì, 25 Agosto 2020 13:31

"LA NUOVA FRONTIERA". "TERRACINA UNA CITTA' DAVANTI AL MARE"

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IL NUOVO ISTANTBOOK DI ARMANDO CITTARELLI  di ARMANDO CITTARELLI

“La nuova frontiera”, con sottotitolo “Terracina, una città davanti al mare”, è un Istantbook che ho scritto nei mesi scorsi (edito dalla Innuendo) e che, in maniera didascalica, abbraccia la storia della città. Una scrittura non certo da storico o dell’archeologo, che conoscono in profondità avvenimenti e sanno decifrarti impercettibili graffiti. E’ la scrittura di chi prova a capire, a far domande, a suggerire per il poco che può, alcune proposte sul futuro che, come abbiamo imparato dagli antichi greci, ci prende alle spalle.
Il titolo dell’istantbook dice già due cose non secondarie.
La prima. Nel passaggio a questo terzo millennio, nel quale ci siamo inoltrati da due decenni, così come i nostri nonni e genitori hanno trovato una mèta da raggiungere ovvero una direzione da seguire, all’indomani delle distruzioni materiali e non della seconda guerra mondiale, anche noi dobbiamo trovare una direzione, una nuova frontiera da raggiungere, dove sia possibile tenere insieme lo sviluppo ed il benessere di tutti.
La seconda. Un modesto e solo accennato contributo sulle origini, e sul fatto che la città non fosse solo “orientata” verso la pianura, “perché Terracina già dall’antichità era un centro marinaro, proprio nel modo che ci ha ricordato Tucidide, delle città greche sorte vicino al mare ma non sul mare”. Certo, una suggestione più letteraria (ma non è letteratura l’Iliade e l’Odissea?) dovuta alle navigazioni dei greci del VII-VI secolo a.C. nel Mediterraneo occidentale.
Cento pagine, in formato tascabile, da leggere ovunque e da tutti, con dentro i Presocratici, una nuova periodizzazione della storia, Terracina nel regno d’Italia, le vicende demografiche ed etniche della popolazione, la coltura del moscato, la città davanti al mare, il tramonto della società contadina, il “Muro antico di grosse pietre” all’interno del bacino del cosiddetto porto di Traiano, il viale della Vittoria, Piazza Mazzini, le strade moderne e la “Tangenziale”, il referendum sulla sede comunale e la “Comunità”, le Radio libere e il primo sindaco eletto dai cittadini, la città contemporanea del 1971, la nuova frontiera dello sviluppo sostenibile.
Una riflessione sulla città reale, fatta di uomini e donne che l’hanno definita dal punto di vista sociale e culturale. Un piccolo contributo alla diffusione delle vicende che hanno determinato il significato della nostra comunità. Quasi un “convocare”, in questo tempo d’incertezze, le vicende e la memoria del passato, per tirarne fuori un aiuto, una spinta a fondare una nuova possibilità per tutti noi.

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