Per due anni di seguito l’ITS Bianchini ha realizzato in collaborazione con la Bio Pic del Dott. Renato Reggiani, ricercatore esperto di agricoltura urbana, gli orti verticali a scuola, sperimentando anche l’utilizzo delle lampade a led che imitano la luce solare allo scopo di coltivare le piante in ambienti chiusi e per tutto l’anno.
L’ITS Bianchini ha realizzato gli orti verticali nell’ambito del progetto di Sana alimentazione e corretti stili di vita e grazie ad un piccolo finanziamento ricevuto dalla Regione Lazio.
In tempo di lockdown pare che la pratica degli orti verticali e l’utilizzo delle lampade a led si sia enormemente diffusa. Ci fa piacere, dunque, rilevare che la scuola può e deve essere un luogo dove si provi a sperimentare e a far apprendere agli studenti le nuove idee sviluppate da start up innovative come quella del Dott. Reggiani.
Il progetto degli orti verticali, che pare sia diventata una vera e propria moda nelle grandi città, è stato raccontato dal giornalista Emanuele La Veglia in un articolo pubblicato da Affari Italiani.it.
Nell’articolo si racconta di come “la chiusura forzata ha portato gli italiani a scoprire o rispolverare gli hobby più disparati, dalla lettura agli esercizi fisici davanti a un tutorial fino alla cura di piccoli orti domestici. In particolare, il 7% degli italiani, come registrato dall’Osservatorio Nomisma sul lockdown, ha sviluppato il pollice verde proprio durante la quarantena. Già durante la primavera 2020 gli appassionati sono aumentati da 16 a 19 milioni e quelli alle prime armi si concentrano soprattutto al Nord Italia.
Tra i “green enthusiast”, gli agricoltori per passione c’è anche chi vuole coltivare in casa ortaggi, frutta e perfino erbe aromatiche come menta, salvia e rosmarino, ottime per un buon cocktail. E c’è chi, intercettando questa passione, sta avendo un discreto successo proponendo soluzioni per creare orti anche in luoghi al chiuso, dal momento che non tutti hanno una terrazza o un giardino”.
A questo punto entra in scena il Dott. Reggiani che grazie alle sue conoscenze e alle sue esperienze di ricercatore ha creato una start up innovativa, la BioPic con la quale il Bianchini ha realizzato l’orto verticale e l’orto scolastico. Negli incontri che si sono tenuti a scuola il Dott. Reggiani ha dimostrato di essere un ottimo divulgatore e un oratore appassionato, intrattenendo gli studenti anche su diversi temi relativi all’alimentazione a alle nuove tecnologie della agricoltura 4.0.
Chi è il Dott. Reggiani e quali le finalità dei suoi progetti lo leggiamo sempre nell’articolo di Affari italiani.it.
“Renato Reggiani è un esperto di agricoltura urbana che ha studiato e lavorato per anni a Rotterdam, in Olanda, seguendo il programma Erasmus per imprenditori. Tra le soluzioni proposte dalla sua start-up, Biopic, c’è l’Orto verticale, una costruzione di legno ultraresistente tagliato a laser, che si muove su ruote. La struttura, a incastro, si sviluppa su 4 livelli ed è dotata di un sistema di irrigazione automatico e facile da utilizzare: l’acqua scende come pioggia da un piano all’altro e sul fondo c’è un vaso per raccoglierla e, eventualmente, recuperarla.
Reggiani vuole portare il verde nelle grandi città per migliorare l'ambiente e combattere il riscaldamento globale, rilanciando nel nostro Paese la tendenza all’urban farming. “Gli ordini sono triplicati in questo periodo di chiusura – racconta Reggiani ad Affaritaliani.it Milano – Ad acquistare, esclusivamente online, sono persone con la passione per il cibo biologico che, soprattutto nell’area di Milano, hanno il piacere di coltivare sapori e odori genuini”.
La tecnologia di Biopic vuole imitare l’illuminazione del sole, con una lampada dotata di led specifici per l’agricoltura i quali ricreano la condizione di luce che si ha, a inizio estate, su un’isola del Mediterraneo. Un sistema, disponibile anche da cellulare, permette di programmare accendimento e spegnimento dell’intero sistema che, oltre a illuminare, alza anche la temperatura attraverso un corpo di dissipazione del calore, creando un microclima ideale per la pianta.
“L’intenzione – spiega Reggiani - non vuole essere quella di sostituirsi ai contadini o alla grande distribuzione, anzi le piantine possono essere acquistare nei supermercati o si può partire dall’acquisto di semi. Le erbe aromatiche appena colte possono dare quel tocco in più ai cocktail e alle pietanze perché, essendo fresche, conserva ancora tutte le sue capacità organolettiche”.
Chi decide di prepararsi un cocktail o un piatto particolare partendo da aromi coltivati in casa può trovare giovamento anche dall’effetto calmante che porta la cura delle piante: il 26% degli italiani si dedica infatti alla cura dell’orto per trovare relax. E soprattutto in tempi di smart working si prevede un’impennata di consumi in questo settore, per insaporire, e allo stesso tempo alleggerire, sia le giornate di svago che quelle di lavoro”.