LEGAMBIENTE TERRACINA PRESENTA I DATI DELLA QUINTA EDIZIONE DEL RAPPORTO LEGAMBIENTE “ECOSISTEMA URBANO DI TERRACINA 2021”: UNO STUDIO DETTAGLIATO DEGLI INDICATORI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA, DELL’ACQUA, SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI, SULLA MOBILITA’, SUL VERDE URBANO, SUL SUOLO, LE ENERGIE RINNOVABILI, IL CLIMA ED I REATI AMBIENTALI CORREDATO DI UNA ANALISI DELLE TENDENZE SULLA BASE DI UNO STORICO DI CINQUE ANNI, BUONE PRATICHE CITTADINE NEI SETTORI PIU’ IMPORTANTI E PROPOSTE OPERATIVE.
Il Rapporto Ecosistema Urbano Terracina 2021 che il Dipartimento Scientifico del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano ha elaborato, è basato su alcuni degli indicatori che Legambiente, assieme ad Ambiente Italia e a “Il Sole 24 Ore”, ogni anno pubblica per i capoluoghi di provincia italiani all’interno del Rapporto Nazionale Ecosistema Urbano, Rapporto Nazionale 2021.
Anche quest’anno il quadro che emerge per Terracina, confrontata con analoghe città italiane e confrontato con uno storico di oramai 5 anni, è fatto di luci e di ombre:
- QUALITA’ DELL’ARIA: buona la qualità dell’aria relativamente alle componenti biossido di azoto ed ozono, mentre per quanto riguarda le polveri sottili, in questi anni, abbiamo assistito ad un progressivo peggioramento con valori di Pm10 e Pm2,5 che al 2020 risultano entrambi superiori alla media di riferimento e ai limiti stabiliti dal OMS (organizzazione Mondiale della Sanità). I dati forniti dall’Arpa Lazio andrebbero meglio consolidati predisponendo centraline di misura fisse o aumentando il numero e la frequenza delle campagne di misura soprattutto per la rilevazione dell’ozono nel periodo estivo e delle polveri sottili nel periodo invernale;
- QUALITA’ DELL’ACQUA E DEL SISTEMA IDRICO: buono il consumo idrico pro-capite (154 litri/giornalieri ad abitante), ma continua ad essere un serio problema la dispersione idrica, arrivata al 73%, con un dato che peggiora costantemente negli anni a testimonianza di una infrastruttura obsoleta che necessita di urgenti ed ingenti investimenti. E’ necessario ampliare la raccolta della rete fognaria da cui resta fuori una fetta ancora consistente di popolazione (68% la copertura della popolazione a livello di Ato4), tenendo sotto controllo gli adeguamenti tariffari (+21% dal 2014 al 2020), la morosità e l’abusivismo degli allacci. Occorre una grossa spinta sugli investimenti pubblici, insufficienti, per l’ammodernamento della rete idrica che non possono essere sostenuti solo dalla tariffa. Importante da questo punto di vista l’inserimento del progetto di rifacimento della rete idrica della province di Latina e Frosinone tra i 170 progetti proposti da Legambiente al Governo per il PNRR. Vanno diffuse le buone pratiche di recupero e riuso delle acque (meteoriche, grigie, etc.) nella logica dell’Economia Circolare. Per avere un quadro più esaustivo, l’analisi della qualità delle acque superficiali va estesa a tutti i possibili inquinanti ed in particolare a quelli derivanti dall’uso intensivo dei prodotti chimici in agricoltura. A questo proposito continua l’attività del Laboratorio “Goletta Verde a Terracina” dell’ ITS A. Bianchini che già opera come riferimento territoriale.
- RIFIUTI: continua ad essere buona la raccolta differenziata (75,11%)(che conferma anche nel 2020 Terracina nella classifica dei Comuni Ricicloni del Lazio di Legambiente che quest’anno sono diventati 203)ma continua a salire la produzione pro-capite di rifiuti arrivata a 582 kg/pro-capite, mentre resta alta la produzione pro-capite della costosa e inquinante frazione indifferenziata (145 Kg/pro-capite), ancora molto lontana dai migliori Comuni, i Comuni Rifiuti Free che producono meno di 75Kg/pro-capite di indifferenziata (26 sono quest’anno i Comuni Rifiuti Free nel Lazio). E’ necessario inoltre ridurre ed ottimizzare i costi di gestione del servizio (più elevati della media nazionale), anche per poter ridurre significativamente la Tari e cercando di attivare, al più presto, la Tariffa puntuale, come sta avvenendo in molti Comuni italiani, la cui attuazione era stata prevista nel Lazio dal 2020. Critico, nonostante molti sforzi di Legambiente con le sue iniziative e campagne di contrasto alla plastica, è l’indicatore di produzione della Plastica differenziata (16,75 Kg/abitante anno)ancora lontano dalla soglia dei 10 KG/pro-capite che determina l’ingresso nella classifica dei Comuni #plasticfreepremiati da Legambiente. A questo proposito sarebbe opportuno dare concreta ed efficace attuazione alla delibera comunale Plastic free per la messa al bando della plastica monouso negli esercizi commerciali, come fatto da tempo da molti comuni vicini, oltre che spingere sulla conoscenza e sulla diffusione della utile App Junker.
- MOBILITA’: troppe le auto nella nostra Città (siamo saliti addirittura dal 60,69 ogni 100 abitanti del 2018 e dal 62,62 del 2019 al 64,77 del 2020 ), e continua ad essere molto scarsa la domanda di trasporto pubblico locale (3viaggi ad abitante annui rispetto ad una media delle città confrontabili di 22), addirittura in diminuzione rispetto al 2018 ed al 2019 e molto inferiore rispetto all’offerta del trasporto pubblico locale (10,8 km/vettura ad abitante rispetto ad una media delle città confrontabili di 17,7),che, seppur sotto la media, risulta sovradimensionata relativamente al grado di utilizzo del servizio. L’indicatore relativo alla domanda di TPL continua a mostrare uno scarsissimo utilizzo da parte dei cittadini del servizio, utilizzo che va sicuramente promosso con campagne mirate di comunicazione e sensibilizzazione, limitando l’uso dell’auto privata, considerata anche la vocazione turistica della nostra città. Molto utile, da questo punto di vista, l’utilizzo della app mobile MOOVIT, che permette di monitorare l’arrivo e la partenza degli autobus alle fermate, che dovrebbe incentivare l’utilizzo del servizio, riducendo i tempi di attesa, ma che dovrebbe essere maggiormente conosciuta e diffusa nella popolazione. La mobilità ciclabile va invece migliorata riqualificando le piste ciclabili esistenti e utilizzabili in sicurezza (8,1 Km complessivi) e creando nuove piste integrate nei flussi di spostamento reale delle persone casa-scuola-lavoro, ma resta ancora fortemente penalizzata la mobilità lenta (soprattutto pedonale) con poche isole pedonali, strade e marciapiedi dissestati e assenza completa di ZTL, zone 20 e zone 30. Sono poi completamente assenti i servizi di green mobility come car sharing, car pooling, bike sharing. Importante che si arrivi alla definizione di un Piano delle Mobilità inclusivo anche della Mobilità Sostenibile, che deve scaturire da una progettazione partecipata con tutti i portatori di interesse, per una pianificazione della mobilità cittadina ispirata a moderni criteri europei che sia però utile ed efficace e non vissuto solo come un adempimento burocratico.
- VERDE URBANO: gli indicatori di Verde Urbanoper Terracina (verde pubblico disponibile, verde urbano fruibile, densità degli alberi in città, aree dedicate a orti urbani e sociali, superficie percorsa dal fuoco, strumenti di pianificazione come il Piano del Verde, Regolamento del Verde, Censimento del Verde, Catasto degli Alberi) sono molto carenti rispetto alla media delle città confrontabili. In particolare l’estensione pro-capite di verde fruibile a Terracina che è di 4,88 mq/abitante contro una media di città confrontabili di ben 42 mq/abitante, un valore che è addirittura sotto il valore previsto dagli standard urbanistici che è di 9 mq/abitante, e questo è davvero molto critico per una città a vocazione turisticama che sconta una storica carenza di Verde. Devono essere adottati al più presto moderni strumenti di pianificazione, ancora del tutto assenti (Piano del Verde Urbano, Regolamento del Verde urbano) e vanno aperte, curate, sistemate ed attrezzate le aree verdi esistenti e create nuove aree verdi in particolare nelle aree di recente crescita della densità urbanistica. Importante la buona gestione e la riqualificazione dei parchi urbani, la tutela dei parchi regionali, la manutenzione del patrimonio arboreo della città come pure sviluppare progetti di forestazione urbana come il progetto Ossigeno. Sarebbe poi finalmente ora di assegnare gli spazi per gli orti urbani e sociali, e continuare a gestire con cura e con la necessaria organizzazione il rischio incendio per non ripetere i disastri anche del recente passato, e a tale proposito segnaliamo la buona ed utile pratica della nostra Amministrazione di aver creato ormai da due anni una rete di avvistamento antiincendio boschivo, coordinata dalla Protezione Civile e dalla Polizia Municipale, con il coinvolgimento di molte associazioni di diversa tipologia, tra le quali vi è anche il nostro Circolo, rete che va sostenuta e resa più efficace anche con una adeguata formazione dei partecipanti, molti dei quali volontari. A Terracina, come dimostra la storia degli ultimi anni, gli incendi sono un problema molto serio visto che la Percentuale di superficie (boscata e non boscata) bruciata nel periodo 2014-2019 risulta pari al 5,19% con un totale di 706 ettari andati in fumo, oltre 4 volte la media nazionale che è del 1,20%.
- CONSUMO DI SUOLO: il consumo di suolo, molto alto (12,03%), va ridotto e regolamentato con norme urbanistiche che riducano o annullino la possibilità di nuove edificazioni in aree già densamente edificate. Va posta notevole attenzione al dissesto idrogeologico del territorio (frane e inondazioni) che interessa un terzo (32,29%)della superficie del nostro Comune con migliaia di persone a rischio e al fenomeno dell’erosione costiera che impatta su oltre il 50%delle nostre coste basse mettendo a rischio un pezzo importante dell’economia balneare della nostra Città. Vanno sviluppati progetti di recupero ambientale delle cave, avendo Terracina ben 6 cave sul proprio territorio contro una media di città confrontabili di soli 2,9, cave che deturpano fortemente il paesaggio della città e costituiscono un grave fattore di degrado ambientale. Inoltre negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una progressiva diminuzione della superficie agricola utilizzata (SAU) che si è già ridotta di oltre il 25% e che continua a ridursi costituendo un elemento di forte criticità per un Comune, come il nostro, in cui l’agricoltura rappresenta un settore chiave dell’economia.
- ENERGIE RINNOVABILI: segnaliamo ancora una volta, il dato davvero basso del fotovoltaico installato nella nostra Città, (125 KW/1000 abitanti contro una media nazionale di 365 KW/1000 abitanti),inferiore anche a molte città della nostra Provincia, che ci dice che non c’è più tempo da perdere e che occorre iniziare con convinzione a pianificare, promuovere e sviluppare le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica nella nostra città che gode di condizioni di soleggiamento invidiabili, partecipando ad iniziative nazionali importanti come Comuni Rinnovabili di Legambiente e aprendo uno Sportello dedicato all’energia A tale riguardo, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), adottato a giugno del 2019 dal nostro Comune, va reso un Piano vivo, attuandolo con le necessarie risorse economiche ed integrandolo anche con le azioni relative all’adattamento ai Cambiamenti Climatici, più che mai necessarie, alla luce dell’amara esperienza dell’uragano che colpì la Città il 29 ottobre del 2018. In tema di Sostenibilità, occorre adeguare il Piano di Azioni di Agenda 21locale, che risale al 2007, con obiettivi, azioni ed indicatori in coerenza con gli indirizzi e gli obiettivi dell’Agenda 2030. E’ necessario adeguare il Regolamento Edilizio con norme e misure che incentivino l’uso delle energie rinnovabili, l’efficienza energetica, il risparmio idrico, la tutela del suolo, rendendolo uno strumento fondamentale per rendere operativa e reale, e non solo una modifica formale dello Statuto comunale, la conversione alla sostenibilità della Città Inoltre continuiamo ad attendere che sia data pratica applicazione alla Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale, proposta dal nostro Circolo ed approvata con l’unanimità del Consiglio Comunale il 13.12.2019.
- REATI AMBIENTALI: i dati dell’illegalità ambientale nella provincia di Latina (quest’anno al 17° posto nella classifica nazionale delle 110 provincie italiane – Rapporto Ecomafia Legambiente 2021) relativi ai reati nel ciclo dei rifiuti, contro gli animali e la fauna, negli incendi boschivi e nel ciclo del cemento, testimoniano di una situazione che necessita di grande attenzione nell’azione di controllo e di repressione dei fenomeni, sempre più diffusi, di criminalità ambientale. Il nostro Circolo locale, come primo nucleo di guardie ambientali e zoofile volontarie di Legambiente della provincia di Latina, attua, da alcuni anni, una azione costante di monitoraggio degli ECOREATI che riguardano tutto il nostro territorio in stretta collaborazione con tutte le Forze dell’Ordine.
“Sono ormai cinque anni che la nostra Associazione produce gratuitamente questo Rapporto Ecosistema Urbano Terracina dettagliato sugli indicatori ambientali della città, mette a confronto Terracina con analoghe città e individua puntualmente criticità e punti di miglioramento, ma non abbiamo mai avuto l’opportunità di discuterne con l’Amministrazione in carica. Abbiamo fatto negli anni diversi incontri di presentazione del Rapporto in presenza e online, ampiamente pubblicizzati, ma non abbiamo mai suscitato finora l’interesse di coloro che hanno la responsabilità di orientare le politiche pubbliche al miglioramento degli indicatori, ricordando che al di là delle parole ci sono poi i fatti, i dati (e i numeri) che attestano la bontà di una azione amministrativa. Riteniamo invece che quanto prodotto da Legambiente sia prezioso proprio per confrontare Terracina con città simili, analizzare i trend di miglioramento e di peggioramento, individuare priorità di intervento, confrontarsi sulle buone pratiche e sui miglioramenti in atto nelle altre città, e riflettere su tutti gli aspetti di qualità ambientale della nostra città e come spunti per azioni da intraprendere, avendo davvero a cuore lo sviluppo in direzione #green e sostenibile della città“dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale dell’Associazione.