Venerdì, 03 Aprile 2020 13:56

IO, STUDENTE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS. LE NOSTRE AZIONI RICADONO SULLA COLLETTIVITA’

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IL CONTRIBUTO DI GIADA GIANFELICE DELLA CLASSE 4 A AFM

Quello che stiamo vivendo è un momento molto difficile per ognuno di noi.  L’arrivo di un virus  ha messo a soqquadro il mondo intero, causando enormi danni non solo a livello economico, ma sociale. Quello che sta accadendo deve farci riflettere sulle nostre azioni,  sui  nostri comportamenti, che prima o poi ricadono inevitabilmente sulla collettività . In questi giorni siamo obbligati a stare in casa, ad uscire solo per le cose strettamente necessarie come la spesa, a stare lontano dai nostri cari, dai nostri amici e fidanzati. Esattamente non so come siamo arrivati fino al punto di non poter fare una semplice passeggiata sul lungomare, di non poter abbracciare le persone a cui teniamo di più, di non poter più vivere la nostra quotidianità. Una ragazza della mia generazione è legittimo che si chieda in continuazione come sia possibile che un virus ci  abbia portato via tutto. Un virus, un contagio, una pestilenza, eventi che credevo fossero consegnati per sempre a una storia lontana, o che appartenessero a qualche romanzo distopico.  Invece, in un attimo ci siamo trovati noi, qui e ora, a guardare ad un orizzonte distorto, malato, incerto. Perché così inizia ad apparirci il nostro futuro. Ed ecco che tutto quello a cui non davamo un gran peso perché ci sembrava scontato, definitivamente conquistato e nostro di diritto, diventa l’unica fonte pura alla quale possiamo abbeverarci. Il nostro oro. Il lato positivo a cui ci aggrappiamo. Stando a casa ho capito a fondo l’importanza del nucleo familiare, l’importanza delle cose più semplici e con la distanza ho compreso chi sono le persone vere che possono colorare la mia vita, mentre le altre potranno solo fare da contorno. Vorrei il prima possibile tornare a scuola, la didattica a distanza non la preferisco; preferisco stare con i miei compagni, ridere tra un cambio di ora e l’altra, avere l’ansia per un compito in classe. Voglio tornare a uscire la domenica o i pomeriggi senza avere paura, voglio tornare a baciare la persona che amo con la consapevolezza di farlo e soprattutto senza timore.  Per tornare a questo c’è bisogno di una nuova e grande consapevolezza, che sia all’altezza di questa tragedia che ha già portato via troppe vite. Tutti noi, cittadini italiani, dobbiamo rispettare le norme, la quarantena, ricordare che l’unione fa la forza e dunque essere solidali. In fondo un mostro lo si sconfigge solo con un gioco di squadra. Il corona virus, inoltre, ci fa riflettere sulle nostre cattive abitudini le quali devono necessariamente cambiare. La diffusione di virus letali per l’uomo, come sostengono da tempo molti scienziati, dipende dall’inquinamento ambientale, dalla distruzione degli ecosistemi,  dalla scomparsa di habitat vitali per determinate specie di animali la cui estinzione altera l’equilibri naturale. Non sto dicendo nulla di nuovo, ma oggi sono sempre più consapevole che tutti noi esseri umani siamo responsabili del disequilibrio in cui è precipitato l’ecosistema terra, e che nel nostro piccolo possiamo rimediare, ognuno con azioni responsabili in termini di sostenibilità ambientale per il bene della collettività. Dobbiamo dire basta a stili di vita egoistici e individualistici. Sembra paradossale,  ma uno dei vantaggi di questa quarantena è la riduzione della CO2, dato che le nostre macchine attualmente si trovano nei rispettivi garage. Spero e mi auguro che tutto ciò possa terminare il prima possibile, non riesco più a passare le giornate davanti ad un telefono per seguire le lezioni, non riesco più a stare chiusa in casa senza contatti umani e rivoglio la mia quotidianità con le cose più semplici di cui ho capito realmente il valore.

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