Lunedì, 16 Marzo 2020 18:04

IO, STUDENTE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

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IL CONTRIBUTO DI MONA DRIDI DELLA CLASSE 5^ B TURISMO

Oggi è il 15 marzo 2020, è il settimo giorno di quarantena. Le strade sono vuote, i negozi chiusi, la gente non esce più. Sembra di essere in un film dell'orrore. Ma la primavera si avvicina sempre di più, le giornate iniziano ad allungarsi e fuori c'è un bel sole che ci riscalda il cuore. Lo scorso lunedì eravamo tutti sul divano, quando in diretta nazionale, il presidente del Consiglio Conte annunciò l'estensione della zona rossa a tutt'Italia e una serie di provvedimenti che a partire dal giorno dopo, avrebbe messo in atto il governo, tra cui la chiusura della scuole fino al 3 aprile. Quindi tutti fummo messi in quarantena obbligatoria, allora la paura diventò reale. In quel momento, forse, abbiamo tutti capito la gravità della situazione. Ogni giorno, ovunque, sui giornali, in televisione, su internet e i social, ci sono degli aggiornamenti sulla situazione sanitaria del Paese. E i numeri non sono per niente confortanti. Le persone si ammalano, alcune muoiono, altre positive sono in quarantena nelle loro case. Si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria, che non riguarda solo il nostro Paese, ma il mondo intero ormai, una pandemia. Inoltre l'economia scende a picco. 

Noi ragazzi, ci siamo ritrovati da un giorno all'altro a casa, senza avere nessuna certezza. Ancora oggi siamo un po' disorientati, incerti e nessuno sa quando tutto questo avrà fine. Non possiamo più uscire ed incontrare i nostri amici, andare a scuola, seguire le lezioni, ci mancano i prof e le loro lezioni di vita, ci manca persino diperarci per i compiti in classe e le interrogazioni, ridere ma anche discutere con i nostri compagni di classe. Abbiamo, in un certo modo, perso le nostre abitudini e libertà. Ma ora abbiamo un qualcosa che prima non avevamo: il tempo. Una settimana fa ci lamentavamo delle giornate monotone e stressanti, ma ora daremmo qualsiasi cosa pur di ritornare alla "noiosa normalità". Le giornate sono ormai tutte uguali. Ma in fondo, tempo fa, non avevamo abbastanza tempo per finire di studiare, per leggere un buon libro, per quella serie su Netflix che tanto desideravamo guardare. Non avevamo abbastanza tempo per trascorrere dei momenti con la nostra famiglia o per dedicarci a tutto ciò amiamo di più fare, a causa della frenesia della vita. Non sarà per sempre così... bisogna resistere e approfittarne al meglio. Ora possiamo riscoprire il valore delle piccole cose, che spesso non consideravamo. Abbiamo tempo per provare a riscoprire le abitudini perse, per ritrovare noi stessi e cosa più importante, per capire di amare davvero separati dalla vita. Oggi capiamo l'importanza di tutto ciò che prima ritenevamo scontato, come una passeggiata in riva al mare, il sorriso di un amico o l'abbraccio di un nonno. Dobbiamo ammetterlo: il valore di qualcosa si comprende solo dopo averla persa. Inoltre, forse non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati... ogni giorno.

Qualche giorno fa ho letto: "E poi arrivò il giorno della liberazione. Eravamo alla tv e il primo ministro disse a reti unificate che l'emergenza era finita, che il virus aveva perso e che gli italiani tutti insieme avevano vinto. E allora uscimmo per strada, con le lacrime agli occhi, senza mascherine e guanti, abbracciando il nostro vicino come fosse nostro fratello. E fu allora che arrivò l'estate. Perchè la primavera non lo sapeva e aveva continuato ad esserci. Nonostante tutto, nonostante il virus, la paura, la morte. Perché la primavera non lo sapeva, ed insegnò a tutti la forza della vita."  

Arriverà quel giorno e sarà finalmnete tutto finito. E tutti noi ne usciremo più forti, consapevoli di noi stessi e di tutto ciò che circonda.

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