Per ogni musicista, per chi vive e si “nutre” di musica, il sogno più grande è spesso quello di riuscire un giorno a salire su un palco circondato ed acclamato dai propri fan. Il sogno di tanti ragazzi e ragazze che provano a diventare famosi. E i sogni a volte possono concretizzarsi anche per effetto di un destino crudele e difficile da comprendere fino in fondo.
Tra le storie più recenti relative a giovani artisti che sono, in qualche modo, riusciti a realizzare il proprio sogno di salire sul palco ed essere acclamati dal pubblico, quella nella quale mi sono imbattuto per puro caso e che merita di essere raccontata riguarda il gruppo inglese Viola Beach. Merita di essere raccontata per il fatto che potrebbe essere la storia di qualunque gruppo di ragazzi dei nostri giorni che si diverte facendo musica e cercando la chiave giusta per sfondare..., ma il destino, come ho detto prima, a volte è crudele…
I Viola Beach, all’anagrafe Kris Leonard, River Reeves, Tomas Lowe e Jack Dakin, si formano nel 2013. Il più “anziano” di loro è nato nel 1988, gli altri sono del 1996 o giù di lì. Nel 2016 hanno tra i 19 e i 27 anni. Suonano Indie Rock o Indie Pop, genere amatissimo dai giovani inglesi e non solo.
Non li avevo mai ascoltati e non li conoscevo assolutamente. Ma agli inizi di agosto 2016, mentre sono in vacanza, mi capita di leggere che il loro nome è in cima alle classifiche della chart inglese (la classifica dei dischi più venduti) con l’album “Viola Beach”, lanciato sul mercato il 29 luglio precedente; praticamente la settimana precedente. Ed immagino che si tratti di un super debutto di una band ancora praticamente semisconosciuta.
Cerco qualche notizia e scopro con stupore che l’intera band, purtroppo, è deceduta, nel mese di febbraio dello stesso anno, in un incidente stradale in Svezia vicino a Stoccolma, dove si era recata per una esibizione. Durante il ritorno verso l’aeroporto, l’auto su cui viaggiavano insieme al loro manager è precipitata per 25 metri da un ponte ‘aperto’ per il passaggio di una imbarcazione. L’auto aveva ignorato completamente le barriere chiuse e i lampeggianti che intimavano di fermarsi.
Incuriosito ancor più dalla notizia mi metto alla ricerca di ulteriori news anche su siti giornalistici inglesi. Ma in sostanza non c’è molto altro in merito all’incidente. In prima battuta le indagini sembrano portare verso un atto volontario del conducente l’autovettura (il manager) e vengono a galla possibili ‘dissapori’ tra la bande e quest’ultimo. Ma alla fine il Coroner si esprimerà dicendo che si è trattato di una ‘awful tragedy’ (terribile tragedia) e di un ‘inexplicable crash and fall’ (incidente e caduta inspiegabili).
Fatto sta che una delle più promettenti band del panorama indie rock inglese, già notata dalla BBC, scompare tragicamente.
Ma da questo evento tragico arriva il successo postumo della band, anche per merito di un loro famoso“collega”: Chris Martin leader dei Coldplay . Chris Martin dal palco di Glanstonbury, dove ogni anno nell’ultimo week end di giugno si svolge un raduno di tre giorni fatto di numerosi concerti seguitissimi da migliaia di persone, rende omaggio a questi ragazzi morti tragicamente e ‘a tutte le band che non esistono più’.
Mentre scorrono le immagini di un video dei Viola Beach che cantano il singolo ‘Boys that sing’, i Coldplay sul palco cantano insieme a loro e al tantissimo pubblico presente.
È il trampolino di lancio del loro album postumo uscito il 29 luglio che una settimana dopo raggiunge la vetta, al n. 1, della chart inglese degli album più venduti.... ma questi quattro ragazzi non lo sapranno mai.
Viola Beach