In data 9 novembre 2021, le classi 2B e 2° del Turistico hanno partecipato ad un’uscita didattica al Foro Emiliano di Terracina. Nel corso della mattinata gli studenti sono stati guidati in un percorso suddiviso in tre tappe.
La prima di queste tappe è stata Piazza Municipio, area corrispondente all’antico Foro, attraversato dalla via Appia Claudia, centro cittadino in epoca romana. Il foro era lo specchio dell’Impero ed esso rappresentava i valori sociali, amministrativi, religiosi e politici.
Al suo interno vi erano la sede dell’aristocrazia romana, la Basilica, il Teatro e due templi di cui uno è ad oggi inglobato nella cattedrale.
La pavimentazione della piazza si conserva solo in parte e sulle lastre di calcare, è ancora possibile osservare l’iscrizione in lettere di bronzo del magistrato che ne ordinò la realizzazione: AULUS AEMILIUS.
La seconda tappa del nostro viaggio è stata il Teatro. Venne costruito nel 80 a. C., opera incerta che crollò nel IV secolo. Questo aveva una capienza massima di 30 mila spettatori disposti sugli spalti in base alla loro classe sociale di appartenenza. Nel medioevo vennero costruiti dei palazzi con le fondamenta all’interno dell’area del teatro. Inoltre, tutt’oggi in quest’area sono ancora in corso i lavori di ricerca al fine di scoprire particolarità e peculiarità del monumento.
Come accennato precedentemente, facevano parte del foro anche diversi templi: uno di questi è il Capitolium, protagonista della terza tappa. Il Capitolium è il tempio più antico di tutta la storia ed è chiamato così perché dedicato alla triade capitolina Giove, Giunone e Minerva. Era d’obbligo per ogni città averne uno.
Fino al 1943 questi monumenti rappresentativi di Terracina, erano nascosti dalle case costruite in epoca medievale, ma durante la seconda guerra mondiale, sotto il bombardamento americano, le case crollarono facendo emergere diversi monumenti.
Per noi studenti è sorprendente apprendere che da un evento catastrofico siano emersi questi siti ad oggi punto di forza del nostro territorio. Come ritengo essere stato punto di forza un’uscita sul territorio che ha sedimentato nella nostra mente degli episodi storici studiati in classe e contribuito alla conoscenza della nostra città.