Nel suo ultimo “Rapporto sull'inclusione scolastica degli alunni con disabilità 2019-2020” l’ISTAT denuncia che ben 70.000 studenti con disabilità, pari al 23%, non hanno partecipato alla didattica a distanza tra aprile e giugno.
I motivi che hanno causato la mancata partecipazione alla DAD secondo l’ISTAT sono stati diversi: la gravità della patologia, la mancanza di collaborazione dei familiari, il disagio socio-economico, la difficoltà nell'adattare il Piano educativo per l'inclusione (Pei) alla Didattica a distanza, la mancanza di strumenti tecnologici, la mancanza di ausili didattici specifici.
Tutto questo fa pensare che anche nel corso di questo secondo lockdown si sia ripetuta tale situazione.
Tuttavia, alcune scuole, realizzando le indicazioni contenute nell’ultimo DPCM, hanno messo in atto delle strategie e preso dei provvedimenti per garantire agli alunni disabili o con bisogni educativi speciali la presenza in aula, le relazioni con i propri compagni, la continuità della didattica con gli insegnanti di sostegno, la fruibilità di tecnologie adeguate. Dunque, una didattica inclusiva.
Chiediamo al Dirigente Scolastico dell’ITS Bianchini, Prof. Maurizio Trani, e alla funzione strumentale per l’inclusione Prof.ssa Paola Mitrano, se e come il Bianchini stia garantendo ai propri studenti una didattica inclusiva.
Prof. Trani, il rapporto dell’ISTAT è davvero allarmante perché sancisce l’esclusione dalla didattica di una utenza importante e in crescita nella scuola italiana del 6% annui. Quali strategie ha adottato per garantire nella sua scuola una didattica inclusiva in questo periodo caratterizzato dalla didattica a distanza?
La presenza degli alunni con Bisogni Educativi Speciali nella nostra scuola da sempre risponde all’ineludibile assunto che Inclusione significa appartenere a qualcosa, sia esso un gruppo di persone o un’istituzione …e sentirsi accolti. In nessun modo questa Istituzione scolastica ha messo in discussione la partecipazione in presenza alle attività didattiche degli alunni malgrado il susseguirsi di provvedimenti governativi che riducevano gradualmente e in percentuale la presenza a scuola degli alunni e di tutto il personale scolastico. Vorrei anche precisare che durante il primo lockdown nessun alunno con disabilità è stato lasciato solo, e con la mediazione delle famiglie e ove necessario, con i dispositivi tecnologici messi a disposizione dalla scuola, hanno usufruito della didattica a distanza e delle attività specialistiche.
Come è riuscito a realizzare uno degli obiettivi principali della didattica inclusiva, cioè la socializzazione?
In ossequio al dettato normativo dell’ultimo DPCM la scuola ha garantito la presenza a scuola degli alunni con disabilità certificata ma anche di tutti gli alunni con BES che, per le loro problematiche connesse generalmente a disturbi specifici dell’apprendimento richiedono interventi didattici personalizzati, individuando, proprio ai fini della socializzazione una modalità di frequenza in piccoli gruppi classe a turnazione. La concreta possibilità poi, di attivare i laboratori in presenza per le classi dei corsi del chimico e dei Servizi Informatici aziendali e della gran parte dei percorsi laboratoriali specialistici previsti dal progetto regionale “Media..menteabile” ha di fatto ‘animato’ le nostre aule e i nostri spazi aperti sempre nel rispetto delle regole del distanziamento e in piena sicurezza.
Lei è riuscito a garantire un rapporto ottimale tra docenti di sostegno e alunni? Sono presenti tutte le specializzazioni richieste?
Da anni nel nostro Istituto è in atto un profondo cambiamento sia strutturale che operativo in tema di inclusione. La scuola ha lavorato sul contesto ambientale per adeguarlo al fabbisogno dell’inclusione, ha formato il suo personale sia docente che ausiliario, ha richiesto nuove figure professionali, ha investito molto nella progettualità finalizzata all’acquisizione di risorse dedicate. Il rapporto tra docenti di sostegno ed alunni è ottimale e a questo si aggiunge il supporto del team specialistico con ben venti operatori tra psicologi/psicoterapeuti, istruttori di nuoto, di basket, di IAA (interventi assistiti con gli animali), assistenti alla comunicazione tiflodidattica ed uditiva. Questo grande impegno ci viene riconosciuto dalle famiglie che scelgono la nostra scuola e che sono sempre in aumento.
Alla funzione strumentale per l’inclusione Prof.ssa Paola Mitrano chiediamo: professoressa, dal rapporto dell’ISTAT emerge che il 32% degli alunni con disabilità motoria ha difficoltà ad accedere alla scuola e ai suoi servizi, molti alunni con disabilità sensoriale non hanno sufficienti ausili e vi è carenza di postazioni informatiche adatte alle esigenze degli alunni con disabilità. Qual è la situazione al Bianchini?
L’Istituto si presenta con un’ampia struttura di accesso, grandi spazi ricreativi e grandi aule ed è strutturato su due piani; ha in dotazione tutta una serie di percorsi agevolati per alunni con disabilità motoria (ascensori, scivoli in entrata/uscita, ecc.…) che lo rendono gradito alle famiglie degli alunni con disabilità sensoriale per la grande libertà di movimento in sicurezza che garantisce. Per quanto concerne gli ausili, la scuola ha avviato da anni un’intensa attività progettuale finalizzata all’acquisizione di risorse economiche per l’acquisto o la disposizione in comodato di sussidi tecnologici di assistenza per ogni tipo di disabilità degli alunni che si iscrivono da noi. Il tutto supportato e in modo preventivo da un adeguata formazione in materia di tutti gli operatori coinvolti sia docenti, che personale specialistico. È doveroso sottolineare che la dotazione di dispositivi e postazioni informatiche dell’Istituto è di livello ed è distribuita su tutti i laboratori informatici presenti compreso il nuovissimo laboratorio per i Bisogni educativi speciali previsto dal Piano Nazionale Scuola Digitale
Quali sono a suo parere i punti cardine del vostro progetto di didattica inclusiva?
Sicuramente riconoscere e valorizzare le diversità di ogni alunno e lavorare perché diventino un punto di forza per la socializzazione, l’autonomia e l’apprendimento e poi garantire pari opportunità differenziando le proposte e individualizzando gli insegnamenti. Ma ritengo fondamentale per il personale docente acquisire nuove competenze metodologiche e didattiche in un’ottica di didattica speciale nella convinzione di dover condividere e diffondere le buone pratiche in tema di inclusione. Non si può dimenticare che l’obiettivo del successo formativo pone l’importanza strategica di scelte solidali per la prevenzione del rischio di emarginazione e di esclusione da ogni circuito vitale.