Domenica, 04 Febbraio 2024 14:09

DON LUIGI CIOTTI A TERRACINA PER PARLARE DI MAFIE E CITTADINANZA ATTIVA

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OLTRE 600 STUDENTI DELL'ITS A. BIANCHINI HANNO PARTECIPATO ALL'INCONTRO CON IL FONDATORE DI LIBERA

Un lungo e sentito applauso colmo dell'emozione di oltre 600 studenti dell'Its A. Bianchini e di una rappresentanza del Liceo Scientifico Da Vinci e dell' IPS Filosi ha accolto Don Luigi Ciotti venerdì c.m. presso il Cinema Traiano di Terracina.

Il fondatore del “Gruppo Abele” e di “Libera. Associazioni, Nomi e Numeri Contro Le Mafie” ha incontrato gli studenti nell'ambito del percorso della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzato dai referenti alla legalità del Bianchini Prof.ssa Antonella Fiorillo e Prof. Patrizio Aucello.

Ad accogliere Don Ciotti la Dirigente Scolastica Dott.ssa Giuseppina Izzo, che nel suo discorso di apertura ha sottolineato il ruolo importantissimo che la scuola svolge nell'educazione alla legalità e per la trasmissione di tutti quei valori che formano un cittadino consapevole del vivere civile e partecipe di una società giusta, onesta e solidale, soprattutto in un territorio oggi minacciato dalle infiltrazioni mafiose.

Proprio con un riferimento al concetto di partecipazione attiva Don Ciotti ha dato inizio al suo intenso e coinvolgente intervento: “Uno dei problemi del nostro presente è che viviamo una cittadinanza ad intermittenza, che suscita una reazione solo sull'onda dell'emozione che un avvenimento grave suscita, come le stragi di Capaci o di via D'Amelio o di Cutro. Oggi, chi si ricorda di Cutro”, ha chiesto alla platea. “Quando accadono fatti gravi, si diffondono emozioni positive che se non si radicano e diventano sentimenti e modi di essere poi passano cadendo nel dimenticatoio”.

Don Ciotti si è poi soffermato sul concetto di sacralità delle Istituzioni e ricordato il lavoro, l'impegno, il sacrificio delle forze dell'ordine, di quegli uomini che non devono essere genericamente definiti “i ragazzi della scorta”, ma di cui se ne deve gridare il nome. In riferimento a questo è nata la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si tiene il 21 marzo, inizio della primavera, quando rinasce la vita nel suono dei nomi di chi è morto per difendere la nostra libertà.

“Responsabilità, continuità e condivisione sono le parole su cui dobbiamo costruire un muro insormontabile per fermare le mafie e costruire una società più giusta”, ha affermato Don Ciotti, che nel corso dell'incontro ha sempre usato il “noi” per spiegare il lavoro che in tutti questi anni ha svolto insieme ai volontari che lo hanno affiancato nella lotta non solo alla criminalità organizzata, ma anche alla povertà, all'emarginazione, alla dipendenza dalle droghe. “Occhio”, ha ammonito i ragazzi con la sua oratoria vibrante e appassionata, “viviamo in una società consumistica dove è facile smarrire il senso vero dell'esistenza, dove prevale l'individualismo, dove pensiamo che possedere o evadere voglia dire esistere, esserci. Le mafie si nutrono e si arricchiscono diffondendo il consumo di droga proprio su questo”.

“Vi prego”, ha continuato Don Ciotti, “dobbiamo sentirci corresponsabili, quello che manca non è l'impegno di alcuni, ma lo stare insieme delle comunità. Solo un noi unito potrà produrre un cambiamento battendo le ingiustizie e la disumanità. Questo è anche un problema culturale che deve essere risolto con un no al monologo dell'io e un si all'alfabeto del noi e con un maggiore impegno nell'istruzione e nell' educazione dei giovani”.

Un uomo straordinario Don Ciotti ed un grande comunicatore, che dopo queste parole che hanno chiuso l'incontro si è soffermato a rispondere alle tante domande degli studenti, abbracciandoli e motivandoli quasi uno ad uno per il loro ed il nostro futuro.

Letto 528 volte Ultima modifica Domenica, 04 Febbraio 2024 14:19
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