Il primo maggio, festa dei lavoratori, è una occasione per riflettere sull’argomento che oggi più di ogni altro argomento è al centro della vita delle persone e delle prospettive future per le giovani generazioni, il lavoro.
Non vi è dubbio che negli ultimi anni c’è stato un progressivo cambiamento dell’idea e del rapporto che gli italiani avevano del lavoro. Si è, infatti, andata affermando la convinzione che il lavoro non dovesse essere di per sé garantito, si è messo in dubbio il valore del posto fisso, del tempo indeterminato; si sono eliminate diverse garanzie e tutele per i lavoratori e si è affermata l’idea che la precarietà, la mobilità e la flessibilità, la creatività individuale e la cultura d’impresa fossero gli unici possibili stimoli in grado di incrementare i posti di lavoro. Si è anche, da più parti, messa in dubbio l’attualità e il valore della festa dei lavoratori del Primo Maggio. Il sondaggio Demos-Coop dimostra che oggi la situazione è di nuovo mutata e che le politiche liberiste che hanno portato alla cancellazione dell’articolo 18 e al Jobs Act vengono percepite negativamente come responsabili di un mancato miglioramento dell’occupazione, almeno, al di là delle statistiche, nella percezione reale delle persone. I giovani si sentono sempre più precari ed esclusi dalla società attiva. Cresce sempre di più il desiderio del posto fisso, unica garanzia di sicurezza sociale e di stabilità economica. Ben 7 italiani su 10 vorrebbero il ripristino dell’articolo 18 e l’abrogazione delle riforme apportate dal Jobs Act. E il Primo Maggio ritorna ad essere celebrato, con convinzione, dal 67% degli italiani come una occasione per rimettere al centro delle riflessioni e delle azioni della politica il lavoro.
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http://www.demos.it/a01379.php