La maggior parte dei ragazzi che fanno parte della generazione Z vivono il proprio tempo senza avere l’opportunità di esprimersi e di credere con convinzione nei loro sogni.
Ormai è a tutti noto come la pandemia abbia portato rabbia, depressione, tristezza e malessere. La chiusura dei locali ha fatto passare ai ragazzi la voglia di uscire, incontrarsi e quindi a ridursi davanti a uno schermo a fare videochiamate con i propri amici.
Tuttavia, per molti ragazzi hanno avuto un peso maggiore gli aspetti positivi.
Nessuno avrebbe mai pensato di rimanere molti mesi a casa per un virus proveniente da paesi lontani o di vivere nei giorni di una possibile terza guerra mondiale. Questi avvenimenti hanno cambiato le persone in negativo, ma ci sono aspetti positivi da sottolineare.
Prima della pandemia i ragazzi della generazione Z vivevano la vita con superficialità, dando molte cose per scontate. Nonostante questa condizione il tempo trascorso con la famiglia ha permesso di riscoprire quei rapporti ai quali prima non veniva dato molto peso, perché si dava la priorità al divertimento con gli amici.
Paradossalmente, l’esistenza del virus ha reso i giovani più responsabili soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli come le persone più anziane.
Dunque, la pandemia ha insegnato ai ragazzi ad essere più consapevoli.
Molti hanno sfruttato il loro tempo per dedicarsi alla cura del proprio corpo. Altri, sette persone su dieci, secondo quanto pubblicato dalla rivista Focus, hanno trascorso gran parte delle loro giornate in luoghi isolati all’aria aperta svolgendo attività che nel periodo pre-pandemico non avrebbero mai pensato di praticare. Questo ha sviluppato la creatività e l’intraprendenza di piccoli e grandi.
Secondo vari studi l’83% delle persone ha imparato ad apprezzare di più i singoli momenti, cogliendo al volo le occasioni e vivendo al meglio le proprie esperienze, visto che gli anni della giovinezza non torneranno più indietro.