Noi residenti delle località Campo Soriano e Santo Stefano, più volte e con diverse modalità, abbiamo ricordato che le nostre abitazioni non sono servite da acquedotto pubblico. Cerchiamo di risolvere autonomamente questo problema, per altro in modo ecosostenibile, raccogliendo l'acqua piovana per il fabbisogno quotidiano. A volte però, le scarse precipitazioni, proprio nel periodo primavera-estate, non ci consentono di essere autosufficienti; siamo quindi costretti a rifornire di acqua le nostre case comprando il servizio da privati ad un costo che è superiore di circa 10 volte rispetto a quello affrontato dai cittadini che vivono nelle abitazioni servite da acquedotto pubblico. Se è vero che siamo una comunità, allora è anche vero che abbiamo il diritto di lavarci e di dissetarci allo stesso costo degli altri nostri concittadini.
Siamo convinti che l'attuale Consiglio Comunale affronterà quanto prima questa spinosa problematica, rendendo operativa prima dell'imminente estate, una procedura inclusiva e di miglioramento della coesione territoriale.
Perché abbiamo questa convinzione? Basta ricordare le dichiarazioni che abbiamo ascoltato o letto durante la recente campagna elettorale per le Amministrative 2020, da parte di candidati consiglieri e candidati sindaci:
Valentino Giuliani (Lega/FI/Civiche) «Dobbiamo creare l'ufficio Montagna e dedicare un apposito capitolo di bilancio, massimo impegno a portare acqua e depurazione nelle zone della città ancora escluse»;
Piero Vanni (5Stelle) «Porteremo avanti iniziative affinché l'acqua sia realmente un bene pubblico. Ci impegneremo ad inserire nello statuto comunale il principio dell'acqua "BENE COMUNE"»;
Armando Cittarelli (PD) «Proporremo in Consiglio Comunale la modifica dello statuto e la creazione di forum territoriali. Il Comune deve assumersi la responsabilità dell'intero territorio collinare e farlo diventare parte integrante del tessuto urbano. Chiederemo l'istituzione dell’Agenzia della Collina, un ufficio comunale che avrà il compito di elaborare specifici progetti per la soluzione dei problemi del territorio collinare»;
Nel tempo abbiamo preso nota anche delle prese di posizione di alcuni illustri (da anni) Consiglieri Comunali come Valentina Berti (che, proprio in collina, durante le recenti elezioni amministrative, ha ricevuto fiducia prendendo un considerevole numero di voti), e altri rappresentanti, anche con incarichi importanti passati e presenti, di Governo Locale;
Luca Caringi (ex Assessore ai Lavori Pubblici) «In collina non arriva l'acqua. Dotare questa zona di un bene primario, è una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme, non ha colori, è civiltà, è vita»;
Alessandro Di Tommaso (attuale Assessore alle Politiche Sociali) «Risolvere insieme le criticità legate alla gestione del Parco e alle difficoltà quotidiane di chi quei luoghi li abita».
Siamo certi che l’Amministrazione guidata dalla dott.ssa Roberta Tintari, che proprio in campagna elettorale affermava «Sostenere quegli edifici che si dotano di impianti di recupero delle acque piovane e delle acque grigie per uso domestico. Subito un tavolo con Acqualatina per una soluzione definitiva a lungo termine», avrà presto la soddisfazione di vedere il Consiglio Comunale al lavoro per una veloce risoluzione della questione, visto l’unità d’intenti dichiarate dalla maggioranza delle sue componenti politiche (maggioranza e opposizione).
Infine, Armando Cittarelli, durante l'evento "Campo Soriano in festa" (settembre 2020), fece una domanda retorica «Quanti sono venuti in collina durante tutte le campagne elettorali a raccontare di voler risolvere l'approvvigionamento idrico?».
A distanza di mesi rispondiamo noi «Tanti, anzi tutti». Ora è il momento di far seguire i fatti alle parole.
Da inguaribili ottimisti, siamo convinti che la politica locale affronterà presto il problema, con tempistiche in linea con la vita reale. Visto che da giugno inizieremo a comprare l'acqua pagando ogni litro come fosse una buona bottiglia di vino, non possiamo che concludere con un salutare Prosit!