Mercoledì, 23 Gennaio 2019 16:33

S.S.148 PONTINA: AUTOSTRADA O MESSA IN SICUREZZA?

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DOPO LA VORAGINE DEL 25 NOVEMBRE SI RIAPRE IL DIBATTITO. RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO UN ARTICOLO DI ROBERTA FOSCARIN*

Venerdì 12 gennaio scorso, alle ore 18.00, a Terracina, si è tenuta una riunione con la cittadinanza, organizzata dai Comitati No Corridoio Roma – Latina e No Bretella Cisterna – Valmontone (i Comitati sono presenti con un nodo in ogni comune a sud di Roma). Il portavoce dei Comitati, Gualtiero Allievi, ha informato circa la situazione inerente un progetto che da anni, con varie modifiche, è posto in essere e che, finora assopito da vicende giudiziarie, ma mai del tutto tramontato o cancellato, rischia di divenire più che mai realtà nell’indifferenza e nella disinformazione generale degli abitanti e delle amministrazioni locali delle zone interessate.

Il progetto attuale prevede la costruzione dell’autostrada a pedaggio A12 Roma (Tor de’ Cenci) – Latina (Borgo Piave) e della bretella di congiungimento tra questa autostrada all’altezza di Cisterna di Latina e l’autostrada A1 all’altezza del casello di Valmontone.

A sud di Roma, collegata al Grande Raccordo Anulare, esiste a tutt’oggi una strada statale molto trafficata, la SS 148 Pontina, via di transito per automobilisti ed autotrasportatori da e per la Capitale.

Il progetto di costruzione dell’autostrada prevede che alcuni tratti della SS 148 Pontina vengano inglobati nel tratto autostradale e ne vengano realizzati di nuovi, tra cui in toto quello della bretella prevista per congiungere Cisterna di Latina a Valmontone, con tutto ciò che questo implica in termini di espropri di terreno (verranno espropriate più di 50 aziende agricole di eccellenza con notevole perdita di posti di lavoro), di espropri di case e in termini di impatto ambientale (la costruzione dell’autostrada devasterà la riserva di Decima Malafede, la riserva del Litorale romano, il Lago di Giulianello, la via Francigena del sud e il Lungotevere). Il costo di quest’opera, che i Comitati no corridoio avversano, ammonterebbe a circa tre miliardi di euro con tempi di realizzazione molto lunghi, a fronte di un servizio parziale, poiché si fermerebbe a Latina e non interesserebbe i comuni più a sud, con pedaggio a pagamento per coloro che vi transitano (circa tredici euro tra andata e ritorno), e non risolutivo per i problemi della viabilità. Infatti non risolverà il problema delle code a causa dell’imbuto all’ingresso di Roma (l’autostrada si fermerebbe fuori Roma per poi far confluire il traffico nella restante porzione della SS 148 Pontina).

C’è poi il problema dello stato precario della Pontina, ad oggi conosciuta come una tra le strade più pericolose d’Italia per la casistica di incidenti, morti, feriti e invalidi e recentemente alla ribalta della cronaca per il crollo del tratto di strada all’altezza di S. Vito. Di tale stato, il progetto dell’Autostrada non si fa carico lasciando i comuni da Latina in giù con un collegamento stradale precario e molto pericoloso.

Invece i Comitati No Corridoio chiedono una messa in sicurezza dell’intera Pontina e che rimanga strada pubblica e completamente gratuita. Ciò costerebbe notevolmente meno (circa cinquecento milioni anziché i tre miliardi previsti per l’autostrada), comporterebbe tempi più ristretti per la realizzazione dei lavori (circa due anni contro i sette previsti per costruire l’autostrada), non comporterebbe espropri di abitazioni e aziende, non ci sarebbe impatto ambientale, comporterebbe disagi contenuti perché non verrebbe chiusa la Pontina ma solo temporaneamente ridotta la carreggiata, darebbe lavoro a una decina di PMI (piccole e medie imprese) che garantirebbero ciascuna per la qualità del proprio lavoro e non ad una sola grande impresa (con i subappalti che ne deriverebbero ed i rischi di infiltrazioni mafiose).

Per favorire i collegamenti locali e ridurre il traffico su gomma, così da ridurre l’inquinamento da carburanti fossili e l’affollamento di autovetture su strada, accanto alla messa in sicurezza della SS 148 Pontina i Comitati chiedono che vengano potenziati i collegamenti su ferro già esistenti, e costruita una rete ferroviaria intermodale (ad esempio un treno–tram complanare alla Pontina e una metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea).

Va precisato che la messa in sicurezza della SS 148 Pontina, non vuol dire “manutenzione ordinaria” ma un adeguamento che si faccia carico di rendere questa arteria più sicura per chi ne usufruisce, con un manto stradale ed il relativo substrato rifatti completamente, separatori di corsia di altezza opportuna per evitare abbagli notturni ai conducenti, guardrails, eliminazione degli incroci “a raso”, corsia di emergenza, controllo della velocità ecc.

il 21 giugno 2018 i Comitati hanno chiesto un incontro urgente con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, affinchè si apra un confronto per il ritiro definitivo del progetto autostradale (mai tramontato anzi rilanciato dall’attuale presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, con oneri a totale carico dello stato italiano),  la contestuale messa in sicurezza dell’ intera Pontina e la costruzione di una rete ferroviaria intermodale. Tuttavia, a tutt’oggi, non hanno ricevuto risposta.

Per questo motivo i Comitati invitano tutti i cittadini a un presidio di protesta presso il luogo del crollo del tratto di Pontina (km 97,700), il giorno sabato 2 febbraio 2019 alle ore 10.00.

*Roberta Foscarin vive e lavora a Terracina. Psicologa e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, si interessa da diversi anni di tematiche ambientali, della salvaguardia del territorio e di promuovere lo sviluppo delle persone che lo abitano; collabora con alcune realtà associazionistiche della città, come Legambiente e Rete solidale; è appassionata di escursionismo in ambiente naturale e di canto corale gospel come membro del Phoenix Gospel Choir di Terracina. 

Letto 1671 volte Ultima modifica Mercoledì, 23 Gennaio 2019 16:49
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