Questa è un'epoca cinica, in cui l'apparenza regna sovrana, in cui si è freddi calcolatori, si trascura ciò che di più caro abbiamo, i sentimenti.Eppure, le emozioni ci rendono quello che siamo e non siamo nient'altro che una massa di carne e ossa mossa da emozioni. Ma alla base di tutto c'è il semplice e allo stesso tempo complesso, il banale e allo stesso tempo sofisticato, amore. Amore verso un oggetto, un ideale, una persona, verso qualsiasi cosa. L'amore sconfinato che si prova nonostante sia presente l'infausta consapevolezza che, prima o poi, tutto finisce. L'amore verso quella stessa fine, perché è solo grazie ad essa che si capisce di aver amato. Possiamo solo bofonchiare parole sconnesse, inarticolate, nel vano tentativo di afferrarlo, carpirlo, descriverlo. Benché le più grandi menti ci abbiano provato, a descrivere ciò che concerne l'amore, tutt'ora non ne esiste una definizione univoca e soddisfacente, perché ogni persona che ama crea una nuova concezione dell'amore, mai esistita. La speranza che le nostre brame si realizzino ci consente di camminare ancora, con un sorriso malinconico sul volto, perché succubi delle nostre stesse chimere. La forza trainante. La fede cieca che porta a lasciarsi cadere indietro, con gli occhi chiusi, senza avere la certezza che qualcuno sia li dietro. E si va giù con un ghigno speranzoso, perché allorché cadessimo, saremmo pronti a rialzarci e a ributtarci nell'oblio della speranza, fino a perire per lei. Perché, alla fine, siamo questo. Il modo in cui prodighiamo la nostra essenza ci rende unici. Una unicità ecumenica che rende tutti uguali.
Il nostro istituto, in occasione della ricorrenza di San Valentino, darà la possibilità di esternare questa unicità che risiede in tutti, dando vita ad un'iniziativa che crea un barlume di luce, di speranza. Sarà possibile scrivere una lettera, una poesia, qualsiasi cosa inerente all'amore, amore di qualsiasi tipo, in senso lato. Scrivere ciò che proviamo, potrebbe farci scoprire nuovi lati, nascosti persino a noi stessi. Verrà costituita una commissione per giudicare gli scritti, e il migliore verrà pubblicato sul giornalino della scuola. Tuttavia, il giudizio è solo una convezione, perché in questi scritti verranno elargiti sentimenti e i sentimenti non possono essere argomento di competizione. Quando si parla di sentimenti, di emozioni, siamo tutti dei vinti che soggiacciono dirimpetto alla grandezza delle loro emozioni. Scrivete, amate, amate ciò che scrivete, scrivete quello che amate, siate voi stessi.