Ogni giorno in Italia si registrano 89 atti di violenza contro le donne. Nel corso di questo anno sono già 109 le donne vittime di femminicidio.
Ecco, allora, che ogni giorno che passa assume ancora più significato e importanza creare occasioni per informare e tenere desta l’attenzione, a livello legislativo e di politiche sociali e culturali, su tutte quelle situazioni in cui trova terreno fertile la cultura della violenza sulle donne viste come soggetti più deboli.
La scuola può e deve fare molto per insegnare e diffondere la cultura della parità di genere tra uomo e donna tra le giovani generazioni e informare le giovani ragazze sulle misure di prevenzione da adottare per difendersi dalla violenza che può scatenarsi nei loro confronti. Purtroppo, spesso in situazioni apparentemente sicure. Infatti, la violenza contro le donne e i femminicidi vengono commessi in maggioranza nell’ambito familiare o per mano di fidanzati ed ex fidanzati.
Anche l’ITS Bianchini di Terracina scenderà in campo domani, 25 novembre, “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, con un evento che coinvolgerà gli studenti delle classi 4 B e 4 A del corso Turismo; 4 A e 5 B del corso SIA; 4 A e 5 A del corso AFM che incontreranno la pedagogista giuridico - forense C. Buttafoco, l’Avvocato Daniela Sfragano e gli operatori esperti del centro antiviolenza Nadyr.
Durante l’evento, che si svolgerà nell’Aula Magna dell’Istituto, si affronteranno le tematiche della violenza di genere, degli stereotipi di genere e del revenge porn.
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata istituzionalizzata nel 1999 con una risoluzione dell’ONU. Il 25 novembre è una data scelta per commemorare l’assassinio commesso nel 1960 dalla polizia segreta del Presidente Dominicano Leonidas Trujillo delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche contrarie alla sua dittatura.
L’uso del colore rosso e delle scarpe da donna di colore rosso come simbolo delle vittime di violenza e di femminicidio è stato ispirato da un lavoro dell’artista messicana Elina Chauvet che aveva lo scopo di ricordare la sorella vittima di femminicidio.