Come dichiarato dal nuovo decreto del 16 gennaio 2021 l’Italia tornerà divisa in fasce rosse, arancioni, gialle e bianche. Il Lazio è una di quelle regioni che rientrano nella fascia arancione a causa del tasso di positività che si è alzato intorno al 14% e all’RT superiore all’1. Le nuove disposizioni date dal Governo stabiliscono il ritorno in classe degli studenti a partire dal 18 gennaio, dapprima con una didattica in presenza al 50% che successivamente salirà al 75%.
Questa decisione cade in un momento in cui non si registra una stabilità dei dati relativi al diffondersi dell’epidemia e la provincia di Latina e la città di Terracina registrano ancora un numero molto alto di contagi che non accennano a diminuire.
Infatti, il Lazio è stato posto in zona arancione, in cui vigono misure molto severe riguardo agli spostamenti delle persone. I bar e i ristoranti vengono chiusi, i contatti tra le persone, tra gli amici, i parenti anche stretti vengono fortemente limitati per evitare assembramenti, ma si riaprono le scuole. Convenendo anche sulla assoluta sicurezza della scuola, che da parte sua adotta tutte le procedure sanitarie utili ad evitare i contagi, tutto intorno il rischio di contagio è ancora molto alto. La scuola chiusa è un danno innanzitutto per noi, per la nostra formazione non solo strettamente scolastica, per il nostro futuro, e ci manca. Tuttavia, non vogliamo rischiare la nostra salute e quella dei nostri cari. Crediamo che si possa tornare serenamente a scuola nelle zone in fascia bianca o gialla, ma non in zona arancione e rossa, divise solo da qualche zero virgola di indice RT.
Gli studenti dell’I.T.S. Arturo Bianchini” sono contrari alla disposizione del Governo che stabilisce il ritorno alla didattica in presenza e hanno deciso di organizzare uno sciopero il 18 gennaio per sostenere la necessità di continuare con la didattica a distanza per le seguenti motivazioni:
- Molti studenti sono pendolari, e ad essi non vengono date nel modo più assoluto delle garanzie riguardo alla capienza al 50% degli autobus con l’aumento del numero degli stessi messi a disposizione. Il problema dei trasporti rimane, ed è una delle maggiori cause dei contagi.
- Molti studenti in tali condizioni di mancanza di sicurezza hanno paura di contrarre l’infezione da Covid 19 e di trasmetterla ai propri genitori.
- Molti genitori, soprattutto di studenti pendolari, hanno paura di far viaggiare i propri figli da un comune ad un altro in una situazione di fascia arancione. Pertanto, per mandare i figli a scuola devono accompagnarli personalmente incontrando difficoltà con il proprio lavoro.
- Guardando la linea dei contagi notiamo che vi sono continui alti e bassi. Dunque, la situazione è assolutamente instabile ed il rischio di contagio è alto.
- Molte famiglie sono in gravi difficoltà fisiche, economiche e mentali avendo cari in rianimazione o subito perdite o si trovano in situazioni incerte.
- La decisione di tornare alla didattica in presenza è caduta dall’alto senza che vi sia stato un confronto con gli studenti o con le famiglie. Sappiamo che in alcune regioni ci sono comitati di studenti e di genitori che hanno chiesto il ritorno a scuola, ma non crediamo che rappresentino la maggioranza degli studenti e dei genitori. Forse bisognerebbe contarsi. In ogni caso, gli studenti dell’ITS Bianchini di Terracina hanno una percezione diversa della questione e intendono esprimerla con questa iniziativa.
- Per evitare assembramenti, sono state decise entrate a scuola in orari differenziati che allungherebbero la permanenza a scuola fino al pomeriggio inoltrato. Questo a nostro parere renderebbe la quotidianità ancora più stressante. Soprattutto agli studenti pendolari che tornerebbero in tardo orario a casa avendo di certo grandi difficoltà per conciliare gli impegni dello studio con le loro stesse forze e attività personali, legate alla propria esistenza. A questo proposito ci sorge spontanea una domanda: le entrate e le uscite posticipate sono state sincronizzate con l’azienda dei trasporti per la messa a disposizione degli autobus necessari a viaggiare in sicurezza in relazione alle nuove fasce orarie? E ancora: come potranno conciliare l’impegno scolastico e l’attività sportiva quegli studenti che praticano lo sport a livello agonistico?
Noi crediamo che non sia necessario tornare a scuola in questo momento per aggiungere ulteriori paure alla nostra quotidianità e per mettere in ansia i nostri cari. Questo è un momento di difficoltà collettiva e noi studenti vogliamo continuare a studiare, con serietà e impegno, in modalità di didattica a distanza, senza rischiare la nostra salute e quella di tutte le persone a cui teniamo. Chiediamo a chi di dovere di ascoltarci e sostenere la nostra proposta.
Tutto il mondo sta dando tempo e speranza alla campagna di vaccinazione contro il Covid 19. Date tempo anche a noi studenti senza metterci in pericolo.
GLI STUDENTI DELL’I.T.S. A. BIANCHINI DI TERRACINA